RADICI

Questo filo si estende fino a oggi. È una radice di memoria che continua a vibrare.

Questa è una via ancestrale, è fatta di simboli, canti, gesti e rituali. Viene tramandata attraverso la memoria del corpo e dello spirito.

Vive nel silenzio della Terra.

È una radice di memoria che continua a vibrare. una, tradizione viva, pulsa ancora nei luoghi selvatici, nei sogni, nei segni. È scritta nella carne del mondo.

Seguire questo cammino significa ascoltare un richiamo profondo: quello delle radici spirituali più antiche, quelle che precedono le religioni, quelle che parlano direttamente all’anima.

Chi sente questo richiamo avverte il bisogno di tornare a sé, un ritorno a ciò che è stato prima.

Le radici affondano nel silenzio delle foreste, nei segni rituali che emergono dai sogni e nei gesti essenziali che attraversano il tempo.

In esse vive la memoria degli Avi. I canti del fuoco. Le parole tramandate nel corpo, prima ancora che dalla voce.

Queste pratiche non sono statiche, si muovono ancora, cambiano forma. Chiamano. Vivono nella relazione con la Terra. Nel respiro, nel passo, nel ritmo.

Ogni passo e ogni segno inciso fa parte di un tessuto antico che guida la trasformazione, la cura, anche oggi.

Chi ascolta le radici riconosce una memoria che non ha tempo e sceglie, di nuovo, di tornare a casa, di tornare a una dimensione di pace e di resa. Uno spazio interiore essenziale per la crescita di ognuno.

Tuttavia, questa crescita non impone un’individualità dominante, anzi, non riguarda solo noi stessi. È una trasformazione che coinvolge anche ciò che ci circonda: persone, luoghi, simboli e relazioni.

In definitiva, diventare grandi significa ritrovare la via.

La via verso la casa di tutti, quel luogo condiviso dove ogni esistenza ha valore e ogni passo è parte del cammino.

Invito tutti ad andare a guardare il documentario CAVE OF FORGOTTEN DREAMS, di Werner Herzog, e lasciarvi trasportare dalla forza e dalla magia dei nostri Avi.

Torna in alto